Mettere Vita con Vita

Dal 1980, un gruppo di uomini e donne, accompagnati da padre Mario Marafioti sj
incarnano la loro fede in Dio nel servizio all’uomo
soprattutto all’uomo più fragile, debole e solo.

LA STORIA DELLA COMUNITÀ raccontata per decenni

La notte di Natale del 1980, Enrica Fuortes lascia la sua casa e la sua famiglia d’origine fonda una famiglia d’elezione e una prima Casa Famiglia. Nasce la Comunità Emmanuel. Nel 1981 prende il via anche il primo Centro Ascolto con il servizio di Laura Rossi Berarducci
Enrica Fuortes
Laura Rossi Berarducci
 
1982-1990 Dopo i primi anni: le attività e le accoglienze si moltiplicano. Il bisogno cerca volontari e il desiderio di rispondere suscita, in tanti, energie insospettate di solidarietà umana e cristiana. Enrica Fuortes lascia la Casa-Famiglia e fonda il primo Centro di Accoglienza per ragazzi con problemi di droga. Nascono 7 Case-Famiglia, 1 Centro diurno, 1 Casa Residenziale per Disabili e 1 Centro di Interesse pe Minori. Prendono forma più regolare le attività per la comunicazione, la formazione, la cooperazione sociale.
Nascono Centri di accoglienza per le dipendenze in Basilicata, Calabria, Campania, Lombardia Piemonte e per la Puglia oltre che a Lecce, anche nelle province di Bari, Brindisi, Taranto. Vengono organizzate numerose iniziative culturali sui territori nei quali la Comunità è presente. Nasce la Fondazione Emmanuel per il Sud del Mondo, si costituisce Consorzio Emmanuel per le cooperative sociali, comincia la costruzione dell’ISMS Ignazio di Loyola Centro Le Sorgenti.
Convegno Tossicodipendenza e senso della vita - Lecce
Nasce la Comunità Educativa per Minori Villa Morello, il Centro Diurno per Disabili diviene Comunità Alloggio Piccoli Passi (residenziale), si organizza l’Ufficio Scuola con pacchetti formativi specifici. L’ISMS “Ignazio di Loyola” Centro “Le Sorgenti” apre le porte al territorio e offre spiritualità di matrice Emmanuel.
Tutti i servizi e le attività si organizzano in 6 settori di intervento

Settori di Intervento


Orizzonte e valori di riferimento

Cristo, povero e servo per amore
Nella cura della dimensione interiore, umana e spirituale, appartenere alla Comunità significa coltivare l’identità cristiana e la radice ignaziana, in collegamento con la Chiesa e con la Compagnia di Gesù; restituire i doni ricevuti alla sequela dei fondatori e a imitazione di Cristo.
I poveri, nostri creditori e nostri benefattori
Essere nella Comunità Emmanuel significa testimoniare l’amore per il servizio, coltivare un cuore sensibile e aperto ai poveri che bussano, crescere alla loro scuola, dare loro voce e aiutarli da povero.
La volontà del dono di sé, sola via per la piena realizzazione umana e cristiana della vita
È importante essere più che fare, coltivare atteggiamenti di gratuità, umiltà e disponibilità all’ascolto e mettere vita-con-vita, svuotandosi di sé e centrandosi sull’altro.
Coordinarsi e subordinarsi per il fine, il bene comune, il “magis”
La Comunità non è un fine, ma un mezzo per raggiungere il fine, si vive, perciò la Comunità come un bene comune, un dono prezioso, una scuola di vita, una carezza interiore. In essa si scopre la libertà nell’appartenenza facendosi carico della vita delle persone accolte e di quanti operano nei centri, nei servizi, nei settori; si promuove e si testimonia l’unità nella diversità; si valorizza ogni persona; si incarna il servizio concreto, operoso e perseverante in fedeltà generosa, paziente e tenace; in atteggiamento attivo-partecipativo, critico-propositivo, dialogante-comunicativo, docile-costruttivo; sapendo che non si dipende dai risultati, ma dalle motivazioni nella certezza che l’amore è ricompensa all’amore.

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